Anteprima Nazionale

APOLOGIA DI CINQUE GIOVANI FIGLI DEL POPOLO
di e con
Stefano Artissunch
Stefano Artissunch attore poliedrico e regista visionario porta sul palco il racconto profondo, lucido e straziante dei Martiri del CAMPO DI MARTE, un racconto sulla memoria del periodo più cruento del fascismo che non può e non deve svanire.
La storia è quella di cinque ragazzi giovanissimi, quattro toscani ed un sardo (Antonio Raddi, Guido Targetti, Ottorino Quiti, Adriano Santoni, e Leandro Corona) accusati di diserzione alla leva repubblicana fascista e fucilati dai soldati della RSI il 22 marzo 1944 nei pressi della Torre di Maratona dello Stadio Giovanni Berta, oggi Stadio Artemio Franchi di Firenze.La descrizione dei fatti è supportata da un importante lavoro di ricerca storica grazie all’utilizzo di documenti ufficiali del tempo come il “Resoconto Beccherle” (rapporto originale trasmesso alla Segreteria di Stato del Vaticano da parte del Cappellano Militare Angelo Beccherle) e
grazie ai documenti-testimonianze come quella dei “Ricordi di un allievo Ufficiale” di Luigi Bocci.
La descrizione dei fatti è supportata da un importante lavoro di ricerca storica grazie all’utilizzo di documenti ufficiali del tempo come il “Resoconto Beccherle” (rapporto originale trasmesso alla Segreteria di Stato del Vaticano da parte del Cappellano Militare Angelo Beccherle) e grazie ai documenti-testimonianze come quella dei “Ricordi di un allievo Ufficiale” di Luigi Bocci.
La narrazione è quella della notte del 21 marzo 1944 (la vigilia dell’esecuzione) laddove in una cella del carcere delle Murate, i cinque ragazzi contadini del Mugello, giovanissimi tanto che insieme superavano a mala pena i cento anni, lottano per accettare la più mostruosa e più inverosimile delle evidenze: che quella prima notte di primavera sarebbe stata l’ultima della loro vita essendo stati condannati a morte. Nella stessa notte, nella caserma del Poggio Imperiale, quindici migliori tiratori del reparto cercano di non pensare che la mattina dopo, al Campo di Marte, avrebbero dovuto fucilare cinque ragazzi loro coetanei, colpevoli soltanto
di essere tornarti a casa dopo lo sbando collettivo dell’ 8 settembre e di non voler lasciare i campi e i genitori per andare a morire. Si racconta che questi ragazzi “esecutori” avessero detto agli ufficiali:”Perché noi? Noi No!”. Ma la risposta azzerava ogni scelta: «O fate il vostro dovere, o mettiamo al muro anche voi».
Stefano Artissunch nello spettacolo CAMPO DI MARTE rivive e racconta quella lunga notte proprio come un’agonia, la narrazione si sviluppa in 2 quadri: caserma di Poggio Imperiale dove alle 3 del mattino suona la sveglia e si distribuisce il caffè; carcere delle Murate dove i cinque condannati a morte accettano la sigaretta che gli offre don AngeloBeccherle, il cappellano militare che aveva deciso di restare con loro fino all’ultimo istante. La narrazione ha l’ambizione di mantenere viva la memoria di fatti deplorevoli e fuori dalla natura umana, una denuncia lucida e durissima contro il Fascismo e contro qualsiasi forma di dittatura.
Tutti gli studenti dovrebbero conoscere cosa l’Italia ha vissuto in quegli anni innanzitutto per prenderne le distanze e per apprezzare la democrazia conquistata anche con il sangue di giovanissime vite.
Distribuzione Avv. Danila Celani info@synergieteatrali.com
Mobile 347.9017059