CORIOLANO

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CORIOLANO

DI E CON
STEFANO ARTISSUNCH

DRAMMATURGIA
CESARE CATA’ – STEFANO ARTISSUNCH

PUPAZZI MASCHERE FANTOCCI
GIUSEPPE CORDIVANI

COSTUMI
MARCO NATERI

DISEGNO LUCI
GIORGIO MORGESE

CONSULENZA SCIENTIFICA E FILOSOFICA
CESARE CATA’

FOTO DI SCENA
IGNACIO MARIA COCCIA

Danila Celani per Synergie Teatrali presenta la prima opera di una trilogia progettata per mettere in scena i testi di Shakespeare tra i meno rappresentati in Italia.
Il Coriolano di Stefano Artissunch è uno spettacolo denso, dove il protagonista da’ voce e corpo a tutti i personaggi in un lavoro per attore, pupazzi ed oggetti che approfondisce il concetto già espresso nella riscrittura tragico cabarettistica della Lisistrata di Aristofane, messa in scena precedentemente e dà vita ad un racconto scenico dirompente e spettacolare, affascinante nel continuo confronto tra Storia e Leggenda.

Coriolano è un guerriero perfetto, una macchina da guerra addestrato da una madre autoritaria (di cui il giovane Coriolano è vittima, come Amleto lo è di Gertrude) alle arti del sacrificio supremo di sé per la gloria della battaglia. In questa opera esiste un mondo puro, assoluto, archetipo che viene soppiantato dalla civiltà contemporanea, dove ambizioni personali e politiche lottano ambiguamente fra loro per emergere.

Coriolano è vittima di un mondo che cambia, di un mondo che perde sempre di più i suoi connotati “antichi”, che non riconosce più bene e male, un mondo che fa dell’ambizione e del compromesso la sua strategia. Attraverso l’arte di Giuseppe Cordivani e la sua straordinaria capacità di costruire con artigianalità qualsiasi oggetto con materiali vari come creta, plastilina, cera, gesso, ed attraverso l’uso di pupazzi e maschere decorate a mano, Artissunch dona allo spettacolo un sapore antico e moderno, fantastico e reale, ironico e serio, politico e civile allo stesso tempo.

Così il regista
Coriolano è un opera necessaria oggi più che mai ed ho deciso di intraprendere questa nuova avventura perché credo che un regista, nella scelta dei testi, oltre al puro piacere di fare teatro, abbia anche una responsabilità civile e morale.
In questa nuova avventura mi sono avvalso delle conoscenze di un grande studioso ed appassionato dell’opera Shakespeariana il Prof. Cesare Catà, giovane filosofo ed esperto di drammaturgia inglese, insieme abbiamo deciso di creare un testo che in 80 minuti possa valorizzare la poesia dell’opera attraverso una riscrittura ricca di fantasia scenica che attinge al teatro figurativo e di immagine.

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